Il gelsomino nudista

È una pianta nudista. Fiorisce molto prima di emettere le foglie: questo la rende particolare, quasi una rarità fra le molte che conosciamo. Appena sfiorita – e fiorisce per quasi tre mesi- si copre di fitte foglioline, ma nel momento della fioritura, in un tripudio color giallo canarino, è nuda. E inizia a fiorire in gennaio, facendo concorrenza ai bucaneve.

Si propaga facilmente. Un rametto interrato produce rapidamente radici e nel giro di tre, quattro anni si sviluppa, diventando col tempo un intrico folto e arruffato. Le cesoie non spaventano quest’indomito gelsomino: potando il disordine, si possono creare cuscini e siepi dal portamento a onde che fioriscono in epoche inaspettate. In dicembre e in gennaio, appunto. Un gelsomino d’inverno è splendido, se cresciuto sulla sommità di un muro: nel giro di pochi anni creerà una cortina fitta, ricadente come un tendaggio. 

Mariti che amano calare in giardino con le cesoie in mano, e che in genere fanno malanni tagliando e potando indiscriminatamente, si possono gentilmente dirigere sul gelsomino d’inverno; pazientissimo, il gelsomino non ne soffre, anzi: emette sempre più rami, infoltendosi, per la delizia di qualunque potatore seriale. 

Fa parte di una famiglia profumata, è vero, ma lui non profuma. Si limita a risplendere in mesi in cui il colore è raro. 

Proviene dall’Estremo Oriente, dalla Cina. Il nostro gelsomino d’inverno arriva in Inghilterra nel 1884, trafugato da quel grande cacciatore di piante, Robert Fortune (un razziatore senza scrupoli), che ha introdotto in Europa, spesso su commissione, molte piante ornamentali e da frutto. 

Ai primi di dicembre provate a tagliare i rametti del gelsomino d’inverno, quando i boccioli si stanno ingrossando, e portateli in casa: nel giro di due, tre giorni fioriranno. 

I rametti spesso emettono radici in acqua. Così si possono popolare, ripiantandoli in primavera, rampe e muretti, tutti i luoghi negletti e siccitosi dove nulla cresce, salvo l’edera. 

Infine, i gelsomini molto profumati sono Jasminum officinaleJasminum sambacJasminum grandiflorum. Quelli delle varietà azoricum e polyanthum sono profumanti anch’essi e sopportano temperature attorno agli zero gradi. Gli altri provengono dalle zone subtropicali e tropicali; in inverno vanno riparati in serre. 

Martha Canestrini